venerdì 28 marzo 2008

Andata & Ritorno


Questo è quello che mi ero portata dietro....questo è quello che ho trovato ad aspettarmi...ossia la vista dalla mia finestra...Roma era quasi scocciata del mio ritorno o forse offesa non saprei, fatto sta che mi ha offerto solo inesorabile pioggia e umido...ora capisco che anche se fa più freddo è facile girare senza calze a New York...il freddo ti tonifica e magari ti secca la pelle, ma l'umido ti entra dentro e non ti abbandona per giorni. Stare di nuovo a Roma, di passaggio, mi ha fatto sentire fortunata. Sembra che tutto sia in preda ad un torpore sordo e alla solita monotonia...riprendendo per una settimana le mie vecchie abitudini ho visto volti ammirati alla mia scelta, grandi espressioni di coraggio quando forse il coraggio sta nel rimanere...non rimpiango di essermene andata sopratutto quando ho visto che la domenica sera è sempre pizza alla Montecarlo, con le solite faccie venti anni più vecchie, i soliti aperitivi finiti a cena con i nuovi incontrati che mi avrebbero annoiato come esattamente un anno fa....molti negozi hanno chiuso e sono stati sostituiti da catene di dubbio gusto; anche il negozio di alimentari sotto casa stava chiudendo bottega e chissà cosa troverò quando tornerò indietro...stiamo diventando anche noi un paese multiculturale ma te ne accorgi solo se vai in circoscrizione a fare un documento.
I supermercati sono pieni di roba vera da mangiare e non di lattine che contengono roba strana.
Sono arrivata con la valigia piena di commissioni dettate dall'euro forte e sono tornata con una valigia altrettanto piena perché qui le calze e le scarpe non le sanno fare...no, no, no.
Sono stata felice di rivedere i miei amici e vedere che mi vogliono ancora bene e quanta complicità c'è ancora tra noi, di rivedere quanto è bella e ancora parla di me la mia casa, che se potessi me la trasporterei tutta qui...d'altra parte ho visto bambini, pance e sentito di progetti di matrimonio....forse è la mia vita che in realtà si è fermata ma va bene così...il cielo di New York è troppo blu per poterci rinunciare e l'energia è così forte che qui non puoi non essere felice.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

....non pioggia ma lacrime di felicità per averti rivisto e lacrime di tristezza sapendo che ci avresti lasciato di li a poco!
il tuo commento mi ha lasciato un'infinita tristezza,sono mancate le parole.........baci

Anonimo ha detto...

Ma che hai combinato? In due giorni hai postato tutto questo? Io ero rimasta alla prova delle scarpe senza calze!
Comunque, il tuo post mi ha trasmesso un senso di malinconia e di grande compartecipazione. Alla fine quello che ho capito io di queste situazioni, è che la bellezza è proprio nel non essere completamente ne' di qui, ne' di lì. Nell' essere una persona che si porta dietro le sue malinconie. Una persona che comprende la grandezza del cielo azzurro di New York e ne gioisce, senza poter dimenticare il suo cielo romano. Felicità e tristezza non possono non convivere...